Secondo premio "Arte nel giardino di Irene"
 


Irene Brin e la sorella Franca

1) Bando di concorso
2) Modulo di iscrizione
3 Vincitori
4) Primo premio


Mappa del giardino

Le cifre in rosso indicano le zone del giardino in cui sono visibili le opere dell'artista Maria Dompè

1a-Est pabulum animorum contemplatio naturae: soste di contemplazione
1b-Est pabulum animorum contemplatio naturae: beodo
1c-Est pabulum animorum contemplatio naturae: camminamento
1d-Est pabulum animorum contemplatio naturae: angolo di meditazione
2- Facilius natura intelligitur, quam enarratur
3- Nosce te ipsum
4- Virtute e canoscenza

Le cifre in giallo segnalano invece gli altri angoli del giardino.

a- terrazzamento superiore
b- uliveto
c- roseto
d- frutteto
e- prato
f- camminamento inferiore

Vediamoli in dettaglio:

a) Terrazzamento superiore: è la fascia più grande e, forse, la più importante del giardino, quella di rappresentanza. Fino al 2009 vi erano collocate tre statue in bronzo (“I partigiani” di A. Perez), una struttura del Manuelli e la “Farfalla del tempo” di A. Pomodoro; quest'ultima opera, da tempo deteriorata, è stata distrutta per volere del Maestro.
Attualmente, al posto delle tre statue, vi sono: una “finestra-paesaggio”, in pietra serena, di A.Porfidia, la struttura del Manuelli, e, al di sopra del cancello d'ingresso, un lavoro di G. Balla: “Volo di rondini”. Solo in occasione di importanti manifestazioni viene esposta anche “La testa del Budda ellenico di Gandhara”.
Dal settembre 2014 è visibile anche l'opera di E. De Ruvo, vincitore del 1° premio "Arte nel Giardino di Irene Brin".
Come già detto questa parte del giardino non è più usufruibile.

 

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b) L'uliveto: è sicuramente la parte più antica del giardino, con ulivi ultra centenari. E' attraversato da un sentiero che conduce alle opere 3 e 4 di M. Dompè e alla piscina.

Opera del Manuelli: geometria e proliferazione IMG_1789 IMG_1768 IMG_1771 IMG_1774 image editing javascript ajaxby VisualLightBox.com v6.0
c-d) Roseto e frutteto: sono costituiti da due ampie fasce, sostanzialmente pianeggianti, in cui tempo fa venivano coltivate le rose “Coburgo” che, tramite ferrovia, venivano spedite in tutta Europa, soprattutto a Berlino. Di quella coltivazione permangono solo pochi steli, in quanto sta prevalendo la macchia mediterranea, in particolare le piante aromatiche: rosmarino, timo, salvia, origano...e un po' di lavanda.
Nella fascia superiore, su suggerimento della Dompè, sono state adagiate quattro panciute giare da olio.

Insomma, queste zone sono ancora vergini: fateci un pensiero.

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e) Prato: è la parte retrostante il “Nosce te   ipsum” di M. Dompè;  vi era collocato un   lavoro di A. Pierelli, gentilmente concesso in comodato d'uso, che ora si trova nel museo adiacente al giardino.
 

f) Camminamento inferiore: è una fascia stretta, non più di quatto metri di larghezza e lunga almeno 40, compresa tra l'opera 2 della Dompè e la strada provinciale. E' coltivata a "fronde", soprattutto di eucaliptus, ed è molto periferica rispetto alla centralità del giardino.  Presenta però il vantaggio della visibilità, nel senso che  opere in essa esposte sono percepibili anche da chi si trova all'esterno  del giardino.

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